Transustanziazione

Transustanziazione

di Padre Roberto Coggi


Che cosa significa esattamente la parola “transustanziazione”?.

Significa passaggio (trans) di sostanza (substantia).
Nel pallone della figura cambia il colore ma rimane immutata la sostanza del pallone. Al contrario nell’Eucaristia il colore e tutte le apparenze esterne rimangono immutate ma cambia la sostanza.

Che cos’è la sostanza?
La sostanza è la realtà che esiste non in qualcos’altro, ma in se stessa. Per esempio un albero, un gatto, un uomo sono sostanze perché esistono in se stessi. Invece le loro dimensioni, il loro colore e le loro proprietà sono certamente delle realtà, ma non esistono in se stesse, bensì in qualcos’altro. Per es. il colore non è una sostanza, ma è qualcosa che esiste nella sostanza e appartiene alla sostanza. Gli studiosi (i filosofi) li chiamano accidenti, dal latino “accìdere”, che significa “capitare, accadere”. Gli accidenti cioè, si potrebbe dire, capitano alla sostanza. Ma siccome questa è una parola un po’ difficile, comunemente invece di accidenti si parla di specie, cioè di apparenze.

Che cosa significa questo discorso applicato all’Eucaristia?
Significa che nell’Eucaristia la sostanza del pane e del vino diventa il corpo e il sangue di Gesù , mentre rimangono immutati gli accidenti, cioè le specie o apparenze del pane e del vino. Quindi le dimensioni dell’ostia non cambiano, e non cambiano il colore, l’odore e il sapore, poiché tutte queste cose sono accidenti o specie. Cambia invece la sostanza. E lo stesso si dica del vino.

Quando avviene questo cambiamento?
Avviene quando il sacerdote pronuncia le parole della consacrazione. Quando il sacerdote ha finito di dire: “Questo è il mio Corpo”, il pane non c’è più, e al suo posto c’è il corpo del Signore, e quando ha finito di dire: “Questo è il mio Sangue”, il vino non c’è più, e al suo posto c’è il sangue del Signore.
La transustanziazione prima della Consacrazione e dopo la Consacrazione

Com’è possibile che avvenga questo cambiamento?
È possibile per l’onnipotenza divina. Quando il sacerdote pronuncia le parole della consacrazione interviene Dio con la sua onnipotenza e compie il mutamento, cioè la transustanziazione. Ma se riflettiamo bene, la cosa non deve stupirci troppo: mutare una cosa in un’altra?

Ma le specie, o apparenze, del pane e del vino,

come fanno a esistere ancora se non c’è più la loro sostanza?
Esistono miracolosamente, mantenute nell’esistenza dall’onnipotenza di Dio.

Gesù lascia il cielo per venire a trovarsi

Sotto le specie del pane e del vino?
No, Gesù non lascia il cielo, eppure viene a trovarsi realmente sotto le specie del pane e del vino.

Com’è possibile ciò?
È proprio la transustanziazione che rende possibile questo fatto straordinario. Infatti il pane e il vino diventano quel corpo e quel sangue che sono in cielo, diventano Gesù in persona, vivo e vero, che siede alla destra del Padre. Quindi non è Gesù che cambia, o lascia il cielo, ma sono il pane e il vino che in forza delle parole della consacrazione diventano quello stesso Gesù che è in cielo.

Quindi nel tabernacolo è presente lo stesso Gesù che è in cielo?
Proprio così: Gesù è presente nel Santissimo Sacramento come è presente in cielo, con la differenza però che nel Santissimo Sacramento è presente sotto le specie del pane e del vino, e quindi non è visibile con gli occhi.

Non è meraviglioso pensare che nel tabernacolo
C’è lo stesso Gesù che siede alla destra del Padre?
È meraviglioso, e mostra tutto l’amore che Gesù ci porta, volendo rimanere realmente e fisicamente presente in mezzo a noi, così che lo possiamo sempre incontrare. Ma noi ci dimentichiamo troppo spesso di queste cose, e andiamo poco a trovare Gesù presente nel Santissimo Sacramento.

Fino a quando Gesù rimane presente sotto le specie eucaristiche?
Gesù rimane presente fino a che queste specie si conservano e mantengono le apparenze del pane e del vino. Per cui anche quando noi abbiamo ricevuto l’Ostia Santa, Gesù rimane presente in noi fino a quando le specie eucaristiche non vengono assimilate, e quindi distrutte, dal nostro organismo. Normalmente le specie eucaristiche durano per circa un quarto d’ora dopo la comunione. Dovremmo ricordarlo, e prolungare un poco il colloquio con Gesù, invece di scappare in fretta di chiesa dopo la comunione. Si racconta a questo proposito che S.Filippo Neri fece rincorrere uno che usciva subito di chiesa da due chierichetti con le candele accese…!

Gesù è presente anche in un piccolissimo frammento di Ostia?
Sì, Gesù e presente finché quel frammento, anche se è piccolo, conserva le apparenze del pane. A questo proposito, se noi abbiamo scelto di fare la comunione prendendola sulla mano (perché se uno vuole può prenderla anche direttamente in bocca), dobbiamo stare attenti a guardare bene che non rimanga sul palmo della mano qualche piccolo frammento. In questo caso bisogna portare alla bocca anche quello. Dovremmo aver molto più rispetto della Santissima Eucaristia!

Quando di spezza l’Ostia si spezza anche il corpo di Gesù?
No, si spezzano solo le specie eucaristiche. Spezzando l’Ostia non si spezza il corpo di Gesù, che rimane tutto intero in ogni parte

Com’è possibile questo?
È possibile perché Gesù è presente tutto in tutte le singole parti dell’Ostia consacrata. Per cui anche se viene separata una parte, essa contiene Gesù tutto intero.

Secondo le parole della consacrazione, sotto le specie del pane dovrebbe essere presente solo il corpo, e sotto le specie del vino solo il sangue. È così?
Qui bisogna stare attenti: è vero che le parole della consacrazione rendono direttamente presente il corpo sotto le specie del pane e il sangue sotto le specie del vino, però non bisogna dimenticare che in Gesù, che è vivo in cielo, il corpo e il sangue sono inseparabilmente uniti. Ora, nell’Eucaristia è presente Gesù vivo e vero, quindi sotto le specie del pane insieme con il corpo c’è anche necessariamente il sangue, e dove c’è il sangue c’è anche necessariamente il corpo. È Questa una presenza per così dire indiretta, che viene detta presenza “per concomitanza”, nel senso che una presenza “accompagna “ l’altra. La presenza del sangue accompagna la presenza del corpo, e la presenza del corpo accompagna del sangue. E sempre “per concomitanza” dove sono presenti il corpo e il sangue sono presenti il corpo e il sangue sono presenti anche l’anima e la divinità. Quindi dobbiamo dire che (sia sotto le specie del pane che sotto le specie del vino) è presente tutto Gesù, in corpo, sangue, anima e divinità.