Il Valore Della Vita Umana

Venerdì 22 febbraio 2008 A TUTTI QUELLI CHE COMPRENDONO IL VALORE DELLA VITA UMANA: La Conferenza Episcopale Brasiliana hà divulgato da poco un importante documento che potrà in un futuro prossimo diventare un marco storico e un riferimento fondamentale nella difficile lotta per la difesa della dignità della vita umana. Ogni anno in Brasile la Conferenza Episcopale promuove la Campagna della Fraternità che coincide con il periodo della Quaresima che va' dal mercoledì delle Cenere alla Pasqua. Ogni anno la Campagna della Fraternità è stata aperta dal proprio Papa in messaggio trasmesso dalla televisione a tutto il Brasile. Nel presente anno di 2008, in parte dovuto al proprio impegno accordato tra il governo del governo del Presidente Luiz Inácio Lula da Silva e i Comitati delle Nazioni Unite di decriminalizzare totalmente l'aborto in Brasile, la CNBB (Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile) hà deciso dedicare il tema dell'attuale Campagna della Fraternità alla Difesa della Vita e all'aborto. Oltre il pronunciamento del Papa Benedetto XVI, come parte della celebrazione dell'apertura della Campagna della Fraternità, che in questo anno hà come tema "Fraternità e Difesa della Vita" e il lemma "Sceglie, dunque, la Vita", tra il 6 e il 10 febbraio si è realizzato nella Basilica di Nostra Signora Aparecida nello Stato di San Paolo, il terzo più grande tempio del mondo, il PRIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE IN DIFESA DELLA VITA, in che si sono riuniti vescovi, sacerdoti, religiosi, rappresentanti di diversi enti internazionali e numerosi specialisti in bioetica e lideranze a favore della vita del Brasile e di diversi nazioni del mondo. L'evento fu organizzato dalla Diocesi di Taubaté (una città dell'est dello Stato di San Paolo) e hà avuto l'appoggio del Consiglio Episcopale Latino Americano (CELAM), della Conferenza Episcopale Brasiliana (CNBB), delle Archidiocesi di Aparecida e di Brasilia, oltre a vari enti indifesa della vita nazionali e internazionali che inviarono professori e specialisti per partecipare dei lavori. Nel messaggio di apertura, riprodotto più avanti in questo testo, Don Carmo Rohden, vescovo di Taubaté e presidente del Congresso, affermò che questo Congresso hà avuto come finalità "AIUTARE LA CHIESA E LA SOCIETÀ A PERCEPIRE CHE GLI ATTACCHI ALLA VITA UMANA SONO SOLTANTO LA FACCIA PIÙ VISIBILE DI UNA PATOLOGIA MOLTO PIÙ ESTESA CHE MINACCIA LA SOCIETÀ MODERNA, DELLA QUALE CONOSCIAMO MOLTO MALE LA VERA PORTATA DELLE SUE CAUSE". Quando nella domenica 10 febbraio fu celebrata, da Don Dimas Lara Barbosa, attuale segretario generale della Conferenza Episcopale Brasiliana, la messa di chiusura di questo che fù il Primo Congresso Internazionale in Difesa della Vita, la cerimonia fu accompagnata da circa 40 mila partecipanti. In questa occasione fu presentata la DICHIARAZIONE DI APARECIDA IN DIFESA DELLA VITA, un documento che potrà diventare un riferimento storico nella difesa della vita, per la chiarezza e per la ampiezza con che in essa si delineano i principali contorni delle sfide della difesa della vita a livello mondiale. La DICHIARAZIONE DI APARECIDA IN DIFESA DELLA VITA, dopo essere stata discussa e approvata dai partecipanti del Congresso e letta dal Segretario Generale della CNBB nell'aula del Santuario Nazionale nel sabato giorno 9 febbraio, fù ufficialmente pubblicata nel sito della CNBB nel venerdì 15 febbraio 2008, come si trova nell'indirizzo sottostante: http://www.cnbb.org.br/index.php?op=noticia&subop=17312 La DICHIARAZIONE può anche essere reperita nel sito della ZENIT: http://www.zenit.org/article-17595?l=portuguese Varie editrici stanno in questo momento formando un consorzio per patrocinare la prossima pubblicazione dei vari lavori presentati nel Congresso che fondamentano la DICHIARAZIONE DI APARECIDA IN DIFESA DELLA VITA. Poche volte enti di tanta importanza si sono posizionati in modo così chiaro e contundente sulla gravità della questione della difesa della vita in ambito mondiale. La divulgazione di questi documenti è di grandissima importanza per la difesa della dignità della vita umana. Nonostante la gravità della denunzie e il fatto di essere stata pubblicata in nome di due delle più importanti Conferenze Episcopali del mondo (CELAM e CNBB), di varie Diocesi e Archidiocesi brasiliane e di vari organizzazioni nazionali e internazionali, la stampa scritta e parlata non hà pubblicato e, se agirà come hà fatto fino ad oggi, non pubblicherà una sola parola di ciò che è contenuto in questo documento. Il messaggio di apertura del Congresso afferma che "UNA CULTURA PROPOSITALMENTE E PIANIFICATAMENTE COSTRUITA PER DISTRUGGERE LA PROPRIA IDEA DI DIO PROSEGUE, PER MEZZO DEI SUOI MEMBRI PIÙ COSCIENTI, IMPERTURBABILMENTE NELLA ESECUZIONE DI UNA STRATEGIA METICOLOSAMENTE ELABORATA: UTILIZZA O MEZZI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA, LE POSSIBILITÀ SOCIALI E ECONOMICHE, ESERCITA UN DOMINIO QUASI ASSOLUTO NELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI, NELLE SOCIETÀ FINANZIERE, NEI MEZZI DI COMUNICAZIONE SOCIALI, COSTRUENDO UN MONDO CHE, OTTENUTI QUESTI OBIETTIVI, NON SI POTRÀ PIÙ DIRE ILLUMINATO DA QUELLA LUCE CHE IL VERBO DI DIO, FACENDOSI UOMO, È VENUTO A PORTARE AGLI UOMINI". La divulgazione di questi documenti dipende, perciò, da tutti quelli che avranno ricevuto questo messaggio. Se desideriamo stabilire una democrazia nei nostri paesi, questo fatto non ci dovrebbe sorprendere. In una democrazia i cittadini non si possono contentare a vivere ognuno in casa la propria vita senza curarsi seriamente dei problemi trascendenti. In una democrazia i cittadini non si possono rifiutare a scambiare idee con i suoi simili, e il popolo non può delegare a terze persone o organizzazioni la divulgazione e l'interpretazione di informazioni basiche come quelli che sono qui contenute. Nel caso della difesa della vita, primo fondamento della democrazia, inoltre, si è già dimostrato che senza di questo essa diventa totalmente ineseguibile. Chiediamo perciò a tutti quelli che avranno ricevuto questo messaggio di leggere, studiare e divulgare nella sua massima portata possibile questi documenti. I dui documenti sottostanti sono reperibili in formato di testo, ma senza rotture di linea, pronti per essere copiati e incollati nel programma Word, in una formatazione che si adatti alle dimensioni della tela e della pagina stampata, nel seguente indirizzo: http://www.pesquisasedocumentos.com.br/aparecidadocumenti.txt La traduzione è stata fatta da italo brasiliani e potete trovare sbagli di italiano o parole mal collocate nel testo. L'organizzazione del Congresso stà provvedendo una traduzione ufficiale. Stiamo affrontando, in un apparente silenzio artificialmente mantenuto dai mezzi di comunicazione, che istituzioni di valore già cominciano a denunciare, il più grande attacco già scatenato contro la dignità della vita umana che già si è verificato nella storia. Il problema oltrepassa il Brasile e rappresenta il coronamento di investimenti stranieri strategicamente pianificati da vari decade che pretendono di imporre l'aborto non solo al Brasile come anche a tutta Latino America e a tutto il mondo. Per poter fermare questo genocidio è necessario che la conoscenza di ciò che stà accadendo arrivi al più grande numero di persone possibile. IL TUO AIUTO È FONDAMENTALE E IMPRESCINDIBILE. STUDIA QUESTO MESSAGGIO, COMMENTALO E DIVULGALO A TUTTO IL TUO LISTAGGIO DI CONTATTI. INSISTE CON I TUOI AMICI PERCHÉ FACCIANO LO STESSO. NON C'È DEMOCRAZIA POSSIBILE SENZA IL RISPETTO INTEGRALE AI DIRITTI UMANI. Ringraziamo a tutti per il grandissimo bene che state aiutando a promuovere. Alberto R. S. Monteiro ============================================ Per non ricevere più i miei messaggi, scrivi a albertorsmonteiro@papilio.com.br ============================================ VEDI IN SEGUITO: 1. MESSAGGIO DI APERTURA DEL PRIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE IN DIFESA DELLA VITA 2. DICHIARAZIONE DI APARECIDA IN DIFESA DELLA VITA ============================================ 1. MESSAGGIO DI APERTURA DEL PRIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE IN DIFESA DELLA VITA ============================================ Taubaté, 6 febbraio 2008 Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, Siamo riuniti nel Santuario Nazionale di Nostra Signora della Concezione Aparecida, per celebrare l'apertura della Campagna della Fraternità, che quest'anno hà il tema: "Fraternità e Difesa della Vita" e il lemma "Scegli, dunque, la Vita", in che si svolgerà, dal 6 al 10 febbraio, il Primo Congresso Internazionale in Difesa della Vita, riunendo importanti specialisti in Bioetica e lideranze a favore della vita, nazionali e internazionali. Siamo qui per difendere la vita umana, minacciata nel mondo di oggi come mai si è visto in tutta la storia umana. Oggi esistono nazioni dove l'aborto è legale durante tutti i nove mesi della gravidanza e altri che si preparano per decriminalizarlo totalmente, il che equivarrebbe allo stesso. L'Organizzazione della Nazioni Unite (ONU), vedendo già sufficientemente radicata la cultura dell'aborto, pretende riconoscerlo non più come un male minore che dovrebbe essere tollerato ma come un diritto umano fondamentale, mentre nel primo mondo si cerca di introdurre la pratica per la quale i più anziani chiedano, (e siano culturalmente forzati a chiederlo, quando le loro vite non evidenziano più segnali di utilità sociale, anche se godessero di buona salute), la propria morte, presentata come un bene, un nuovo diritto che dovrà essere riconosciuto dallo Stato. Vogliamo in questo Congresso aiutare la Chiesa e la società a capire che questi attacchi alla vita umana sono appena la faccia più visibile di una patologia molto più ampia che pervade la società moderna, della quale conosciamo molto male la portata delle sue cause. Si tratta dello stesso male di che ci aveva avvertito il Papa Giovanni XXIII, cinquant'anni fà, quando nel 25 gennaio 1959, annunciò per la prima volta la convocazione del Concilio Vaticano II e il male ancora non era tanto avanzato. "Quando il Vescovo di Roma volge i suoi occhi al mondo intero", affermò allora Giovanni XXIII, "contempla il triste spettacolo della libertà umana che, sotto la tentazione dei vantaggi del progresso della tecnica moderna, si distrae della ricerca dei beni superiori e debilita le energie dello spirito, che costituiscono la forza per resistere agli errori che, nel corso della storia, sempre hanno portato alla decadenza spirituale e morale e alla rovina delle nazioni". Molti dei progressi della tecnica moderna hanno prodotto questi risultati perché sono stati offerti da una cultura propositalmente e pianificatamente costruita per distruggere la propria idea di Dio. Questa cultura non solo si cintenta in lottare da fuori contro la Chiesa, ma anche invade le suoi principali posizioni, penetra nel proprio spirito dei suoi membri, incluso religiosi e sacerdoti, e li contamina con il suo veleno. Per mezzo dei suoi membri più coscienti, questa nuova società lavora di un modo molto efficace: utilizza i mezzi della scienza e della tecnica, le possibilità sociali e economiche; prosegue imperturbabilmente nella esecuzione di una strategia meticolosamente elaborata; esercita un dominio quasi assoluto nelle organizzazioni internazionali, nelle società finanziere, nei mezzi di comunicazione sociale, costruendo un mondo che, riusciti i suoi obiettivi, non potrà più dirsi illuminato da quella luce, ne posseduto di quella vita che il Verbo di Dio, facendosi uomo, è venuto a portare agli uomini. Gli attacchi che oggi osserviamo alla vita umana, carissimi fratelli, sono appena una delle linee di fronte di questo che rappresenta il più grave problema che affronta attualmente la Chiesa e del quale dobbiamo capire le sue cause in tutta la sua profondità se vogliamo che la luce del Vangelo possa continuare fermentando l'umanità che si è stata confidata da Cristo. Se questo Congresso avrà contribuito a diffondere una maggiore luce a questo riguardo, avremo capito di essere arrivati al nostro scopo. Dio, Nostro Signore, suo Figlio unico Gesù Cristo resuscitato e la sua ben avventurata madre, la Vergine Maria, possano benedire a tutti per il bene che stanno aiutando a promuovere, posizionandosi e impegnandosi a favore della famiglia e della vita umana. Ad esempio di Giovanni Paolo II, esclamiamo: "Maria, a Voi affidiamo la Causa della Vita". Cordialmente, in Cristo e Maria! Don Carmo João Rhoden SCJ Vescovo della Diocesi di Taubaté Presidente della Commissione Diocesana in Difesa della Vita =========================================== 2. DICHIARAZIONE DI APARECIDA IN DIFESA DELLA VITA ============================================ DICHIARAZIONE DI APARECIDA IN DIFESA DELLA VITA [Originale portoghese: http://www.cnbb.org.br/index.php?op=noticia&subop=17312] "Maria, a Voi affidiamo la Causa della Vita" (Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, 105) Noi, riuniti nel Santuario Nazionale di Nostra Signora della Concezione Aparecida (Aparecida, Brasile), dal 6 al 10 febbraio 2008, rappresentati brasiliani, del continente europeo e delle Americhe, nel Primo Congresso Internazionale in Difesa della Vita, promosso dalla Commissione Diocesana in Difesa della Vita della Diocesi di Taubaté, con l'appoggio del Consiglio Episcopale Latino Americano (CELAM), dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), dalle Archidiocesi di Aparecida e di Brasilia, dal Santuario do Nostra Signora della Concezione Aparecida, dalla Associazione Nazionale Pro-Vita e Pro-Famiglia, dalla Federazione Paulista dei Movimenti in Difesa della Vita, dalla Associazione Nazionale della Donne per la Vita, dal Fronte Parlamentare contro la Legalizzazione dell'Aborto, dalla Human Life International, dalla Alianza Latinoamericana para la Família, dalla Associazione per la Difesa dei Valori Cristiani - Voglio Vivere, dal Family Center, dalla Agenzia ZENIT e altri enti che rappresentano la società civile, come anche membri del Congresso Nazionale Brasiliano, di Assemblee Legislative e di Camere Municipali, e di diverse pastorali, vogliamo fare di questo incontro una risposta immediata a ciò che propone la Campagna della Fraternità del 2008, in Brasile, con il tema: "Fraternità e Difesa della Vita", e il lemma: "Scegli, dunque, la Vita". Abbiamo realizzato un'intenso e approfondito scambio culturale e di sperienze sul rispetto alla vita e alla dignità della persona umana. Sono stati presenti specialisti delle più diverse scienze e rinomate personalità del campo della Bioetica, con espressive lideranze nazionali e internazionali, uniti nello sforzo di ampliare la coscienza delle innumerevole minacce e attacchi senza precedenti contro la famiglia e la dignità della persona umana, che contraddicono la legge naturale e la la garanzia del primo di tutti i diritti umani, che è il diritto alla vita. Sentiamo di essere anche come uno dei primi frutti della Vª Conferenza Generale dell'Episcopato Latino Americano e del Caribe, celebrata in questo stesso locale, nel maggio scorso, in che il Santo Padre, il Papa Benedetto XVI, menzionava la necessità dei popoli garantire "il diritto a una vita piena, propria dei figli di Dio, con condizioni più umane", per svolgere "la pienezza dell'esistenza umana, nella sua dimensione personale, familiare, sociale e culturale" (cf. Discorso Inaugurale della Conferenza). È necessario, per conseguenza, difendere la vita in tutte le sue fasi, dalla concezione fino alla morte naturale, riconoscere e promuovere la struttura naturale della famiglia, come unione tra un uomo e una donna attraverso del matrimonio, é tutelare il diritto dei genitori a educare i propri figli, tutto questo come conseguenza di principi iscritti nella natura umana e comuni a tutta l'umanità. Perché, effettivamente, la legge non si può basare soltanto nel consenso politico, ma anche sulla morale che si fondamenta in un'ordine naturale obiettiva. L'economia deve destinarsi all'essere umano come portatore di intrinseca dignità. Non ci può essere economia senza popolazione e non ci può essere popolazione senza figli. La sessualità, inoltre, compartecipa dei diritti e della dignità dell'essere umano e si destina alla costruzione di una famiglia come suo fine naturale. Dopo avere studiato e riflettuto su tali principi, sulle sue conseguenze e su fatti ampiamente documentati nella storia recente, SEGNALIAMO che - L'aborto, chimico o chirurgico, è stato utilizzato dai paesi sviluppati come il principale strumento per sostenere una politica mondiale di controllo popolazionale. Dal 1952, con la fondazione del Consiglio Popolazionale (Population Council), al quale si sono aggiunti, più tardi, la Fondazione Rockefeller, Ford, Gates e altre, si stà impiantando internazionalmente un programma popolazionale destinato al controllo demografico del pianeta. Il progetto include la diffusione di una mentalità anti natalista, che include l'uso dei contraccettivi, l'aborto legale e altri attacchi contro la vita, dentro di una prospettiva geopolitica e eugenica che hà deciso di priorizzare la lotta contro la povertà impedendo i poveri di avere discendenza invece di investire nello sviluppo economico. Dentro di questa nuova prospettiva, la contraccezione, l'aborto e anche l'eutanasia sono diventati parte di una politica demografica, integrata a una politica più ampia di globalizzazione, che cerca l'impianto del monopolio economico. - Dagli anni 80, per consenso strategico, elaborato dalle grande Fondazioni che promuovono l'aborto, le politiche di controllo popolazionale sono state presentate propositamente travestite sotto l'apparenza di una falsa emancipazione della donna e della difesa di pretesi diritti sessuali e riproduttivi, diffusi attraverso la creazione e il finanziamento di una rete internazionale di organizzazioni non governamentali (ONG) che promuovono il femminismo, l'educazione sessuale liberale e l'omossessualità. - L'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), dalla decade del 1980, si è impegnata con le politiche di controllo popolazionale, che costituiscono, attualmente, uno dei grande campi delle sue azioni. Attraverso dei suoi Comitati di controllo l'ONU ha propositalmente scatenato lo sviluppo di una giurisprudenza nel campo del diritto internazionale con la quale si pretende preparare in riconoscimento dell'aborto come diritto umano. Attraverso di vari dei suoi organi e delle sue agenzie, l'ONU è stata ancora uno dei principali organismi internazionali a promuovere la legalizzazione dell'aborto nei paesi dell'America Latina. - Gli organismo internazionali di credito, come il Fondo Monetario Internazionale, il Banco Mondiale, il Banco Interamericano di Sviluppo, tra altri, concedono crediti per il sviluppo delle nostre nazione condizionandoli però a obiettivi polittici di controllo popolazionale. - Vari paesi dell'Unione Europea sono implicati nella diffusione internazionale dell'aborto e del controllo popolazionale, destinano a questo fine importanti somme di denaro e usando la sua influenza politica. - L'IPPF (International Planned Parenthood Federation), che costituisce la seconda ONG più potente del mondo, dopo la Croce Rossa Internazionale, con le sue organizzazioni locali (in Brasile, la Bemfam), e i suoi organismi satteliti, come la GPI (Gruppo Parlamentare Interamericano di Popolazione e Sviluppo) e l'IPAS, principale distributore di macchine di aspirazione per aborti precoci e di corsi di capacitazione in pratiche di aborto per medici, hà come obiettivo l'impianto, nei paesi in via di sviluppo, della contraccezione, sterilizzazione, aborto e allenamento di professionisti del campo della sanità per l'incorporazione di questi pratiche. - Parlamentari, professionisti della sanità, universitari, mezzi di comunicazione sociale, la classe giudica, sono pressionati e influenziati dai promotori di questa cultura della morte. - I governi, sia per omissione o per complicità, nella sua maggior parte hanno ceduto a queste pressioni impiantando programmi o politiche popolazionali, o anche, come nel caso del Brasile, proponendo la totale e completa decriminalizzazione dell'aborto, con che la pratica diventerebbe legale durante tutti i nove mesi della gravidanza. PER TUTTO CIÒ: - Denunciamo l'impianto di una cultura della morte che ci porta alla perdita del senso della vita, dei valori etici e diritti naturali, dei quali deriva tutto il diritto positivo. - Denunciamo il tentativo di decriminalizzare l'aborto in Latino America. - Denunciamo la frode nel campo scientifico, la manipolazione del linguaggio e le autorizzazioni statali che permettono nei nostri paesi la fabbricazione e la distribuzione di farmaci per ammazzare essere umani, dalle sue primi ore di vita, come succede con la "pillola del giorno seguente". - Denunciamo i programmi statali per liberalizzare l'aborto per via indiretta, come le Norme Tecniche del Ministero della Sanità, che "autorizzano" l'aborto per mezzo della semplice dichiarazione dell'interessata, - Denunciamo l'impianto di una educazione sessuale scolare edonista, propositalmente dissociata dell'idea del matrimonio e della costruzione della famiglia como suo fine naturale e, invece, centralizzata nella genitalità, nell'ideologia di genere e che promuove l'omossessualità tra bambini e giovani. - Denunciamo le tentativi di impiantare l'eutanasia in Brasile, per mezzo di risoluzioni dei consigli professionali. E finalmente PROPONIAMO: - Diffondere la conoscenza della Dottrina Sociale della Chiesa, fondamentale per la consolidazione di queste proposte che vogliono valorizzare la vita, attraverso la coscienza e la fedeltà alla prospettiva del Vangelo della Vita. - Promuovere una opzione decisiva per la vita umana e per la sua piena dignità, implementandola per mezzo delle diverse pastorali, movimenti e altre iniziative. - Mantenere osservatori permanenti dentro il Congresso Nazionale brasiliano e altre Case Legislative, in modo a ottenere un accompagnamento efficace delle proposte relative ai autentici diritti umani, alla vita e alla famiglia. - Patrocinare azioni legali perché cessino le violazioni ai diritti umani qui denunciati, senza alcuna eccezione. - Esigere il compimento dell'azione effettiva della difesa della vita, da tutte le istituzioni, organi e livelli competenti di potere, il rispetto integrale alla vita e alla dignità umana, segnalando come primo la richiesta all'Organizzazione delle Nazione Unite di un decreto di moratoria sulla pena di morte nel mondo, specificamente dei non nati, dei anziani e dei handicappati. Che questa dichiarazione sia un solenne impegno con la cultura della vita, perché tutti abbiano vita e la tengano in abbondanza. Santuario Nazionale di Nostra Signora della Concezione Aparecida, 9 febbraio 2008